GRAVIDANZA E SPINA BIFIDA
La spina bifida è una malformazione
congenita che insorge durante i primi mesi di gravidanza. Se un bambino nasce
affetto da spina bifida è perché intorno
al 28^ giorno dopo il suo concepimento, la sua colonna vertebrale
“non si è chiusa”. La malattia presenta diverse forme, con gravità
differente, che comportano danni
irreversibili al midollo spinale, come la perdita della mobilità degli arti inferiori, la difficoltà nel controllo degli sfinteri
e altre complicazioni neurologiche. In
Italia la spina bifida si verifica in circa 1 gravidanza su 1.300.
Chi nasce
con questa malattia resta disabile per
tutta la vita e ha bisogno di assistenza
e cure specifiche.
Per
diagnosticare la spina bifida durante la gravidanza l’ esame appropriato è l’ ecografia ostetrica transaddominale che
permette di riconoscere e di misurare la morfologia del feto, la presenza di
una malformazione delle spine e di un rigonfiamento posto dietro la colonna
vertebrale. L’esame è poco affidabile se eseguito prima della decima settimana
di gestazione.
Come prevenire la spina bifida
Le cause
della spina bifida non sono ancora ben conosciute, ma una cosa è certa: la
corretta assunzione di acido folico (una vitamina del gruppo B) da parte
della futura mamma previene fino al 70 % i casi di spina bifida.
Una
gravidanza serena e sana, infatti, inizia già prima del concepimento. È
importante che l’ organismo materno sia preparato all’ evento con sufficienti
riserve di acido folico per prevenire difetti dello sviluppo del sistema
nervoso e della colonna vertebrale del nascituro, come la spina bifida. Tutte
le donne in età fertile dovrebbero seguire una dieta sana e bilanciata ricca di alimenti contenenti acido folico,
come gli agrumi, il latte, le fragole, la frutta secca, il fegato, il lievito
di birra, i legumi, le barbabietole, i cavoli, gli asparagi, gli spinaci e i
cereali integrali. L’acido folico svolge
un ruolo chiave durante il periodo della gravidanza. E’ stato riconosciuto
essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di
quelle a carico del tubo neurale che possono svilupparsi nelle prime fasi dello
sviluppo embrionale, come spina bifida e anencefalia.
In
generale, una carenza di acido folico
può dare luogo con più facilità a complicazioni durante la gravidanza come ritardo di crescita intrauterina, parto prematuro, lesioni placentari...
Riassumendo
il tubo neurale si chiude intorno al 28^ giorno dal concepimento, quando la
donna spesso non sa ancora di essere incinta.
Per tale
motivo, tutte le donne che programmano una gravidanza o che semplicemente sono
in fase riproduttiva e non applicano misure anticoncezionali, dovrebbero
assumere acido folico giornalmente per lo meno nel mese precedente il concepimento e per almeno i primi tre mesi di
gravidanza.
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