POLIABORTIVITA' o ABORTO SPONTANEO RICORRENTE


Si  definisce aborto spontaneo ricorrente o poliabortività l’ interruzione entro le 20 settimane di gestazione di due o più gravidanze successive, non distanziata da una gravidanza portata a termine.

Nella popolazione in media il 5% delle donne ha avuto 2 aborti ricorrenti, mentre solo l’ 1% tre o più aborti ricorrenti.
L’aborto spontaneo è un evento molto frequente che riflette l’estrema delicatezza del primo trimestre di gravidanza e che contrassegna l’ interruzione di circa il 20% delle gravidanze riconosciute. E’ stato documentato che questa percentuale aumenta fino al 50% circa, se si considerano complessivamente tutte le gravidanze, quelle clinicamente accertate e i concepimenti che passano inosservati in quanto il fallimento  viene scambiato per un semplice ritardo mestruale.
Dopo tecniche di riproduzione assistita come FIVET o ICSI si intende per fallimento ricorrente dell’ impianto embrionario la mancanza di impianto o gravidanza clinica dopo ripetuti transfer embrionari.
La possibilità di intervenire, oggi, con una corretta diagnosi e un’ adeguata terapia ci permette di ridurre i fallimenti e di portare avanti con successo numerose gravidanze; purtroppo, però, nel 30-40% delle pazienti non è possibile individuare una spiegazione plausibile che giustifichi l’ interruzione della gravidanza o il mancato impianto dell’embrione.

Dr. Francesco Crescenzi

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