ATTIVITÀ FISICA IN GRAVIDANZA, CONSIGLI PRATICI





Durante una gravidanza che non presenta complicazioni , l' efficacia dell' attività fisica, è stata confermata da uno studio pubblicato sull' Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica, effettuato da un gruppo di ginecologi svedesi. In alcune circostanze però lo sport è assolutamente controindicato e sarà necessario attendere la nascita del bambino per poter poi riprendere a praticare la propria attività sportiva preferita.

L’ attività fisica è vietata quando c’è:

1. anamnesi di aborti ripetuti;

2. minaccia di parto prematuro (ovvero prima della 37esima settimana di gestazione);

3. gravidanza multipla;

4. dilatazione del collo dell’utero (nella gravidanza normale deve essere chiuso);

5. grave patologia materna cardiaca o polmonare.

Il diabete dovuto a un gruppo di disturbi metabolici caratterizzati da alti livelli di zuccheri (glucosio) nel sangue, così come l’ ipertensione arteriosa (aumento a carattere stabile della pressione arteriosa nella circolazione sistemica), sono controindicazioni relative, ed il medico deciderà se è possibile proseguire o no con un’attività fisica a basso rischio, in base alla gravità di tali malattie.

Gli sport consigliati quando possibile sono:

1. la camminata rapida che presenta il vantaggio di essere accessibile a chiunque e praticabile dovunque;

2. il nuoto, molto vantaggioso sul piano cardiaco e respiratorio, favorisce il rilassamento, preserva le articolazioni ed è, per eccellenza, l’attività fisica ideale per le donne in gravidanza;

3. altri sport sono la ginnastica dolce, il ciclismo, la danza e lo yoga.

Gli sport invece assolutamente vietati sono:

1. Le immersioni subacquee e gli sport a grandi altitudini (paracadutismo, alpinismo). Sono da evitare, in quanto dannosi per il feto, per via della diminuzione dell’apporto di ossigeno.

2. Gli sport a rischio di caduta: tennis, equitazione e sci, poiché il baricentro del corpo è modificato dalla gravidanza, favorendo le perdite di equilibrio.

3. Gli sport a rischio di traumatismo addominale: sport collettivi, judo ed altri sport di lotta.

Consigli pratici

Privilegiare una cadenza regolare con varie sessioni brevi da 15 a 20 minuti alla settimana, rispetto ad esercizio fisico meno frequente ma più intensivo.

1. Fare un lieve riscaldamento prima di iniziare, ed un po’ di stretching dopo l’allenamento per evitare i crampi.

2. Fare attenzione agli stiramenti troppo intensi, in quanto in gravidanza i legamenti tendono a rilassarsi.

3. Astenersi nei periodi di caldo intenso.

4. Non dimenticarsi di bere molta acqua, prima, durante e dopo l’esercizio fisico per evitare la disidratazione.

5. Per prevenire i crampi, assumere frutta e verdura ricche di potassio.

6. Attenzione all’esercizio fisico intenso che comporta un ritmo cardiaco eccessivo in quanto sarebbe dannoso sia per la madre che per il bambino. Rilevare la propria frequenza cardiaca contando le pulsazioni: la frequenza cardiaca massima teorica è considerata pari a 220 - età (in anni). In caso di gravidanza, meglio mantenere un margine di sicurezza e non superare dal 70 al 75% di tale valore.

Scritto per www.vitacchenasce.org "Settimanale on line di salute e benessere della coppia"






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