COME ELIMINARE QUEL FASTIDIOSO PRURITO INTIMO

La terapia delle vulvo vaginiti di natura non infettiva consiste nell’eliminare la causa irritativa, allergizzante e/o traumatica. Il primo presidio terapeutico, di importanza fondamentale, è l’informazione che la donna deve ricevere sua particolare sensibilità vaginale

Eliminare gli assorbenti interni ed evitare un'eccessiva igiene intima. Sono questi alcuni consigli per cancellare questo fastidioso problema.
Cistite-sintomi-cause-cureLa terapia delle vulvo vaginiti di natura non infettiva consiste nell’eliminare la causa irritativa, allergizzante e/o traumatica. Il primo presidio terapeutico, di importanza fondamentale, risulta essere l’educazione della paziente. La donna infatti, una volta messa a conoscenza della sua particolare sensibilità vaginale ad agenti esterni, va informata rispetto ai comportamenti e alle abitudini di vita corretti che possono risolvere o alleviare la sua sintomatologia.
Rimosso l’agente sensibilizzante (quando riconosciuto) è fondamentale nelle pazienti “ipersensibili” evitare:
  • qualsiasi stimolo irritativo: applicazioni vaginali di profumi, deodoranti spray, saponi eccessivamente alcalini o ricchi di coloranti, creme depilatorie, lavande vaginali;
  • l’abitudine ad una eccessiva igiene intima con l’utilizzo di detergenti: potrebbe alterare le naturali difese immunitarie vaginali e la flora microbica saprofita che svolge un ruolo protettivo nei confronti dei microrganismo patogeni;
  • l’utilizzo di assorbenti interni: questi dovranno essere sostituiti da quelli esterni, preferibilmente non dotati di “ali protettive” in quanto il materiale adesivo di cui sono costituite è ricco di colla in grado di sciogliersi a contatto con le normali sudorazioni e capace, quindi, di dare vita a prurito e fenomeni di sensibilizzazione.
Inoltre, è di importanza fondamentale informare la donna sulle più essenziali nozioni di fisiologia vaginale (il ruolo del pH, le funzioni della mucosa e delle secrezioni in generale ecc.); ciò la rende spesso partecipe di un “percorso medico” di difficile gestione. Nelle reazioni più gravi, con sintomatologia intensa e dolorosa, è consigliabile praticare impacchi con compresse rivestite da acido borico o soluzioni 1:20 di alluminio acetato. Anche l’applicazione locale di creme a base di corticosteroidi può provocare una rapida regressione dei sintomi, specie se la forma ha una base allergica. Queste applicazioni devono essere protratte per 2-3 settimane se la pelle vulvare presenta già fatti di lichenificazione (ispessimento patologico della cute, che si manifesta con placche in cui sono particolarmente accentuati i normali solchi e rilievi cutanei). In alcuni casi, se necessario, è possibile somministrare corticosteroidi anche per via orale. Meno indicate sono le creme antistaminiche e a base di sodio cromoglicato che dimostrano una certa efficacia nelle reazioni vulvari al trattamento con antibiotici locali come la penicillina, ma hanno l’inconveniente, nelle forme su base irritativo-traumatica, di dare origine a reazioni allergiche.
Scritto per www.vitacchenasce.org "Settimanale on line di salute e benessere della coppia"

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