Maturare i follicoli in vitro? Oggi si può
Non è necessario reimpiantare i frammenti ovarici prelevati in una donna che è stata sottoposta a chemioterapia
Scritto per www.vitacchenasce.org "Settimanale on line di salute e benessere della coppia"
Non
è necessario reimpiantare i frammenti ovarici prelevati in una donna
che è stata sottoposta a chemioterapia. Se contengono un gran numero di
follicoli con ovociti immaturi, possono essere anche trattati in vitro
senza essere reimpiantati, fino ad ottenere la maturazione completa
degli ovociti in laboratorio.
Questa tecnica è obbligatoria nel caso
in cui la paziente sia affetta da un tumore che può dare metastasi
all’ovaio (es. una leucemia), in quanto consente di evitare il rischio
di reimpiantare anche cellule tumorali assieme al frammento ovarico.
Numerosi gruppi al mondo studiano
l’ovulazione in vitro, che peraltro è utilizzata di routine dai
veterinari per la riproduzione, ad esempio, dei bovini. Gli ovociti del
frammento ovarico stimolati in vitro possono essere poi fecondati in
laboratorio e gli embrioni così ottenuti possono essere trasferiti in
utero entro pochi giorni. Non sono state ancora segnalate gravidanze con
ovociti ottenuti stimolando l’ovaio in vitro nella specie umana, ma
sono già stati ottenuti embrioni che sono sopravvissuti in coltura fino a
5 giorni.
L’ovulazione in vitro prevede delle
procedure di laboratorio molto delicate come la separazione dei singoli
follicoli a diversi stadi maturativi e la coltura in vitro di singoli
follicoli con monitoraggio della loro crescita mediante microfotografie
seriate.
Commenti