Qualche norma per una corretta igiene femminile
Una corretta e costante igiene intima è indispensabile per prevenire molte malattie della vagina
Un’accurata igiene intima è particolarmente importante per le donne. La vicinanza fra vagina, ano ed uretra (condotto tramite il quale viene eliminata l’urina) e l’assenza di una “barriera” rispetto al mondo esterno a livello anogenitale, aumentano nella donna i rischi di contrarre infezioni dalle più blande alle più fastidiose o pericolose.
La presenza di batteri che abitano naturalmente nella vagina (flora vaginale) costituisce un mezzo di difesa naturale che è necessario preservare e quindi l’igiene dovrà essere adeguata e tale da non alterare il normale equilibrio della flora vaginale.
La pulizia delle parti intime deve essere effettuata almeno una volta al giorno, con maggiore frequenza in caso di sudorazione eccessiva (dovuta al caldo) o dopo uno sforzo fisico. La doccia sembra essere preferibile al bagno, che in ogni caso non deve avere una durata superiore ai 20 minuti. Prediligere un prodotto con il giusto grado di acidità (pH 3,5-4,5) per non alterare il pH vaginale. Le lavande e le irrigazioni vaginali troppo aggressive devono essere evitate in quanto potrebbero distruggere la flora vaginale naturale. Uno studio ha dimostrato che le donne che vi fanno ricorso regolarmente presentano maggiori rischi di sviluppare un’infezioni. Inoltre, meglio evitare l’utilizzo di deodoranti o di profumi nelle zone intime e va anche evitato l’uso quotidiano dei salvaslip, che impediscono la fisiologica traspirazione delle mucose intime.
Riguardo invece l’abbigliamento, indossare in modo prolungato indumenti troppo stretti può dare origine ad un eccesso di calore (che favorirebbe la proliferazione batterica) ed a microtraumatismi a livello della mucosa vaginale (jeans aderenti, perizomi). Occorre poi prediligere capi intimi prevalentemente in cotone, da cambiare ogni giorno e lavare separatamente ad alte temperature.
Altre precauzioni da ricordare sono: non indossare troppo a lungo un costume da bagno umido a contatto con il corpo e, durante il ciclo mestruale, cambiare il tampone o l’assorbente igienico almeno ogni due o tre ore. Lavarsi ed asciugarsi con movimenti da davanti a dietro per evitare di contaminare vulva e vagina con i batteri intestinali e, dopo l’emissione di urina, asciugarsi con la carta igienica. Lavarsi al termine dei rapporti sessuali dopo aver urinato. Evitare i piercing nelle zone intime.
Il rispetto di queste poche norme, oltre alle precauzioni necessarie per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, limita il rischio di contrarre un’infezione. In caso di infiammazione persistente, di sensazione di bruciore, di dolore, di prurito, ecc., è indubbiamente più opportuno consultare il medico anziché ricorrere all’automedicazione.
Un’accurata igiene intima è particolarmente importante per le donne. La vicinanza fra vagina, ano ed uretra (condotto tramite il quale viene eliminata l’urina) e l’assenza di una “barriera” rispetto al mondo esterno a livello anogenitale, aumentano nella donna i rischi di contrarre infezioni dalle più blande alle più fastidiose o pericolose.
La presenza di batteri che abitano naturalmente nella vagina (flora vaginale) costituisce un mezzo di difesa naturale che è necessario preservare e quindi l’igiene dovrà essere adeguata e tale da non alterare il normale equilibrio della flora vaginale.
La pulizia delle parti intime deve essere effettuata almeno una volta al giorno, con maggiore frequenza in caso di sudorazione eccessiva (dovuta al caldo) o dopo uno sforzo fisico. La doccia sembra essere preferibile al bagno, che in ogni caso non deve avere una durata superiore ai 20 minuti. Prediligere un prodotto con il giusto grado di acidità (pH 3,5-4,5) per non alterare il pH vaginale. Le lavande e le irrigazioni vaginali troppo aggressive devono essere evitate in quanto potrebbero distruggere la flora vaginale naturale. Uno studio ha dimostrato che le donne che vi fanno ricorso regolarmente presentano maggiori rischi di sviluppare un’infezioni. Inoltre, meglio evitare l’utilizzo di deodoranti o di profumi nelle zone intime e va anche evitato l’uso quotidiano dei salvaslip, che impediscono la fisiologica traspirazione delle mucose intime.
Riguardo invece l’abbigliamento, indossare in modo prolungato indumenti troppo stretti può dare origine ad un eccesso di calore (che favorirebbe la proliferazione batterica) ed a microtraumatismi a livello della mucosa vaginale (jeans aderenti, perizomi). Occorre poi prediligere capi intimi prevalentemente in cotone, da cambiare ogni giorno e lavare separatamente ad alte temperature.
Altre precauzioni da ricordare sono: non indossare troppo a lungo un costume da bagno umido a contatto con il corpo e, durante il ciclo mestruale, cambiare il tampone o l’assorbente igienico almeno ogni due o tre ore. Lavarsi ed asciugarsi con movimenti da davanti a dietro per evitare di contaminare vulva e vagina con i batteri intestinali e, dopo l’emissione di urina, asciugarsi con la carta igienica. Lavarsi al termine dei rapporti sessuali dopo aver urinato. Evitare i piercing nelle zone intime.
Il rispetto di queste poche norme, oltre alle precauzioni necessarie per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, limita il rischio di contrarre un’infezione. In caso di infiammazione persistente, di sensazione di bruciore, di dolore, di prurito, ecc., è indubbiamente più opportuno consultare il medico anziché ricorrere all’automedicazione.
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Un saluto Loredana da Milano