COME SI RACCOGLIE IL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE?
La raccolta è piuttosto semplice. L'importante è che sia fatta da personale ostetrico specializzato
Il
prelievo del sangue del cordone ombelicale è una procedura tecnicamente
semplice, economica e non invasiva che può essere effettuata sia
durante il parto spontaneo sia durante il taglio cesareo.
La raccolta
non determina alcuna modifica alla normale assistenza al parto né
comporta rischi o sofferenza per la madre e per il bambino in quanto
viene eseguita dopo il taglio del cordone ombelicale e dopo
l’allontanamento del neonato dal campo operatorio.
Il personale che effettua il prelievo
del sangue cordonale deve però essere ben addestrato secondo metodiche
che rispondono a standard internazionali. Spesso sono le ostetriche che
si occupano di questa fase e, per far ciò, devono aver seguito un
apposito corso per effettuare il prelievo. L’addestramento e la qualità
con cui si mette in atto la tecnica sono importanti perché la quantità
di sangue che si raccoglie dipende anche da questi due fattori. La
quantità di sangue raccolto d’altra parte influisce sulla possibilità
che quel prelievo ha di essere conservato con successo. Occorre
inoltre una buona organizzazione e coordinamento tra gli operatori
preposti alla raccolta di sangue placentare poiché il tempo utile per
effettuare il prelievo è limitato.
Il
prelievo del sangue cordonale viene eseguito al momento del parto
mediante un'apposita sacca sterile munita di ago e deflussore (un
sistema chiuso) e contenente una soluzione anticoagulante
(Citrato-fosfodestrosio).
Nella maggior parte dei casi nel parto
spontaneo il prelievo viene eseguito quando la placenta è ancora in
utero per trarre vantaggio dalle contrazioni uterine. In caso di taglio
cesareo la raccolta può essere effettuata a placenta in utero o quando è
già fuori dell’utero.
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