La pillola contraccettiva

Nel 1931 il ginecologo austriaco Haberlandt propose per la prima volta in medicina gli ormoni come possibilità anticoncezionale, ma il suo pensiero fu completamente ignorato. Solamente nel 1958 tre medici (Pincus, Rock e Garcia) sperimentarono con successo la prima pillola che fu commercializzata due anni dopo negli USA, con il nome di Enovid composta da 150 mcg (microgrammi) di noretinodrel ( un farmaco progestinico che aveva gli stessi impieghi del progesterone). In Europa la pillola arrivò nel 1961 con il nome di Anovlar composta da 0,05 mg (milligrammi) di etinil-estradiolo (estrogeno sintetico) e 4 mg di noretisterone acetato (progestinico sintetico). Ecco  perché la pillola si chiama anche estroprogestinico.
Oggi la pillola anticoncezionale è utilizzata da più di 100 milioni di donne nel mondo e il suo utilizzo varia molto in base all'età, allo stato civile, all'educazione, alla nazione di appartenenza ed alle tradizioni culturali. Nei paesi in via di sviluppo l’utilizzo della pillola secondo i dati delle Nazioni Unite si aggira intorno del 7 % delle donne rispetto ai paesi sviluppati in cui l’uso è diffuso in circa il 18% delle donne. Nel Regno Unito il 25% delle donne tra i 16 e i 49 anni usa correntemente la pillola, mentre in Giappone ne fa uso solo l'1%. In Italia, tra le donne tra i 15 e i 44 anni poco meno del 20% utilizza la pillola, facendo sì che il nostro Paese si classifichi al 14º posto in Europa per l’uso di estroprogestinici (davanti solo a Spagna, Polonia, Grecia e Slovacchia).
Come funziona la pillola? Tutte le pillole contraccettive agiscono grazie alla combinazione di piccole quantità di un ormone estrogeno (generalmente etinilestradiolo) e di un ormone progestinico (simile al Progesterone) che devono mimare l’azione dei due ormoni fondamentali che regolano il ciclo mestruale normale : Estradiolo e Progesterone. La pillola ha una precisa azione : inibire gli eventi ormonali che normalmente inducono l'ovulazione. Come ci riesce? Anzitutto è necessario capire in modo semplificato come funziona il ciclo mestruale.
Il complesso sistema ormonale della donna controlla il meccanismo dell'ovulazione attraverso l' ipofisi anteriore (ghiandola endocrina situata alla base del cranio) inducendo la produzione di due ormoni detti FSH (ormone follicolo-stimolante) e LH (ormone luteinizzante). Entrambi gli ormoni agiscono sull'ovaio portando alla maturazione del follicolo e all'ovulazione. All'inizio del ciclo mestruale, nella fase follicolare, i livelli di FSH aumentano, favorendo lo sviluppo del follicolo ovarico che al suo interno oltre all’ovocita produce anche un estrogeno chiamato estradiolo. Verso il termine della fase follicolare i livelli di FSH prodotto dall’ipofisi iniziano a diminuire, mentre aumentano quelli dell'LH che raggiunge un picco intorno al 14º giorno del ciclo, scatenando l'ovulazione e l’inizio della seconda fase detta luteinica. In essa il residuo del follicolo che si chiama corpo luteo produce progesterone il quale agisce sull’endometrio preparandolo per l’impianto dell’embrione. Se non si instaura una gravidanza, la naturale caduta nel sangue di estradiolo e Progesterone provoca la mestruazione.
In realtà la secrezione degli ormoni FSH e LH nell'ipofisi è soggetta ad un meccanismo di controllo da parte dell'estradiolo che viene prodotto dal follicolo ovarico. Se aumenta la produzione di estradiolo si riduce la secrezione di FSH e LH. Questo meccanismo di controllo è detto feedback negativo. Anche il progesterone prodotto dall'ovaio inibisce il rilascio di LH.
L'estrogeno ed il progestinico contenuti nella pillola, simulando gli ormoni naturali, sfruttano proprio questo meccanismo di feedback negativo, portando così ad una ridotta secrezione di FSH e soprattutto di LH da parte dell'ipofisi. Pertanto la conseguente riduzione dei livelli nel sangue di FSH inibisce lo sviluppo del follicolo. Per di più il feedback negativo del progestinico impedisce anche il picco di LH a metà ciclo. Questo fatto insieme all'arresto dello sviluppo follicolare blocca il meccanismo dell'ovulazione. In aggiunta al blocco dell'ovulazione, la pillola è responsabile anche di altri meccanismi contraccettivi che ne aumentano la sicurezza. Ad esempio determina l'ispessimento del muco cervicale, rendendo così difficoltoso il passaggio degli spermatozoi attraverso il collo dell’utero. La mestruazione con la pillola giunge lo stesso però grazie al suo effetto ciclico nei confronti dell’endometrio (interruzione di 7 giorni dell’estroprogestinico).
Le possibilità di fecondazione durante l'assunzione della pillola anticoncezionale sono in questo modo estremamente ridotte, infatti la pillola offre una sicurezza contraccettiva che si aggira intorno al 97%.

Scritto per www.vitacchenasce.org "Settimanale on line di salute e benessere della coppia"

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